L’Italia ha registrato un calo del PIL senza precedenti nel secondo trimestre del 2020, ma meno grave di quello di Francia, Spagna o Regno Unito.
Il PIL italiano è in forte calo nel secondo trimestre 2020. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), il prodotto interno lordo è diminuito del 12,8% rispetto al trimestre precedente, leggermente superiore alle stime sigla del 12,4%, misurata a fine luglio. Rispetto all’anno precedente, il calo è ancora più preoccupante: il PIL è sceso del 17,7% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Se la Germania va meglio, con un calo del 9,7% il suo PIL, gli altri vicini europei della penisola affrontano una curva ancora più decrescente. È il caso di Francia (-13,8%), Spagna (-18,5%) e Regno Unito (-20,4%).
Questi dati si riferiscono al periodo di reclusione più stretto, segnato dalla cessazione di molte attività produttive e dalla mobilità. Un periodo durante il quale anche il numero dei posti di lavoro a tempo pieno è diminuito dell’11,8% rispetto al primo trimestre del 2020, precisa l’Istat. Ciò nonostante la disoccupazione parziale e il blocco dei licenziamenti.
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