Dopo quasi 7 mesi di declino e 500mila posti di lavoro in meno da febbraio, in Italia il numero dei lavoratori torna a crescere. Ma i dati dell’Istat sono paradossali.
Un barlume di speranza nel mercato del lavoro italiano? Secondo gli ultimi dati dell’Istituto italiano di statistica, il numero di lavoratori è aumentato di 85.000 unità a luglio, dopo quasi sette mesi di calo. I lavori riguardano principalmente le donne, la maggior parte delle quali beneficia di contratti a tempo indeterminato, mentre i giovani (25-34 anni) sono sempre più soggetti a un mercato del lavoro precario.
Resta il fatto che dall’inizio della pandemia sono scomparsi 500.000 posti di lavoro e le persone in cerca di lavoro sono aumentate del 5,4% a luglio. Inoltre, il tasso di disoccupazione è ora vicino al 10%, raggiungendo la drammatica cifra del 31,1% tra i giovani (+ 1,5%). L’aumento della disoccupazione può essere spiegato in particolare da un calo del numero di persone inattive, che stanno ricominciando a cercare lavoro. Durante il trimestre precedente (maggio-luglio 2020), questi individui sono aumentati del 10,4%.
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